In realtà nasce anche questo da una provocazione:
Dynamis è nella sua essenza mobile, un sistema metabolico e come il nostro organismo ha bisogno di nutrimenti diversi, forse perché alla base non siamo mai pienamente soddisfatti.
Gli attori raccontano loro stessi e parte del lavoro di Dynamis quasi come se fosse un’antologica dei nostri lavori, portando avanti però uno scontro dialettico, in cui emerge un’accusa in primo luogo verso noi stessi attraverso il dispositivo dell’auto-fiction.