Le spiegazioni offerte dal ministro del lavoro Orlando, con l’ausilio di numerose interviste, al pasticcio generato dalla norma per la proroga del blocco dei licenziamenti, inserita all’ultimo momento nel testo del decreto “Imprese, lavoro e professioni”, non chiariscono affatto l’accaduto.
La sortita del Ministro Orlando era evidentemente orientata a offrire una risposta alla richiesta avanzata dalle Confederazioni sindacali di allineare la scadenza del blocco dei licenziamenti per i settori dell’industria e delle costruzioni a quella del 31 ottobre prevista per le piccole imprese e per i comparti dei servizi.