Del resto, dall’Europa l’Italia riceverà più soldi non perché si è più bravi o virtuosi «ma perché abbiamo l’economia più in crisi.
«in quanto industriali, pensiamo di avere il diritto di dire la nostra sui piani di sviluppo del Paese e , senza presunzione, siamo convinti che il coinvolgimento delle imprese sia ineludibile», spiega ancora Bonomi al direttore di Libero Pietro Senaldi.