In una delle sue Note in margine a una vita assente Paolo Milano osserva che «la tenerezza di Dante, tanto più intensa quando è segreta, commuove più d’ogni altra qualità del suo genio», e come campione di tenerezza cita il meraviglioso passo del Purgatorio in cui Matelda accoglie l’invito di Beatrice, e accompagna Dante all’Eunoè: