Banca d’Italia ha revisionato al ribasso le stime di crescita del Pil 2022, portandole dal 4,1% al 3,8%.
Dall’altro, questi possono essere mitigati o annullati da una politica economica più reattiva, incisiva e realistica.
Pertanto tocca a Governo e Parlamento fornire soluzioni che non sono oggettivamente alla portata del mercato privato, cioè fuori dal cancello delle fabbriche e delle “botteghe”, perché riguardano la geopolitica, la politica di bilancio, l’azione di adeguamento delle regole Ue e l’efficienza dell’apparato burocratico nazionale e locale.