La pensa così anche la NASA che ha pensato di utilizzare una coppia di gemelli omozigoti e quindi con un patrimonio genetico particolarmente simile, gli astronauti Mark e Scott Kelly, per comprendere più a fondo cosa succede passando un anno al di fuori della Terra.
Secondo la NASA, in conclusione “Poiché la maggior parte delle variabili legate alla salute umana e biologica sono rimaste stabili o tornate alle condizioni iniziali dopo la missione di 340 giorni nello spazio, i dati suggeriscono che la salute umana può essere sostenuta durante il volo spaziale.