È giunto il momento, insomma, di porre fine alla “guerra siderurgica” dei dieci anni che ha visto radicalizzarsi nel tempo posizioni duramente contrapposte fra chi difendeva l’acciaieria e la sua occupazione, pur con tutti gli interventi necessari per mitigarne al massimo le emissioni nocive e chi, invece, anche in alcuni palazzi del potere, si assegnava la missione “storica” di farla chiudere dopo 60 anni di attività, proponendo di salvarne l’occupazione con lavori pluridecennali di bonifica del sito.