E sebbene quasi nessuno stilista abbia fatto esplicito riferimento alle elezioni italiane (sia reso lode a Pierpaolo Piccioli e a Donatella Versace per averci messo la faccia, nelle loro dichiarazioni sul voto), paradossalmente la Milano Fashion Week 2022, densa di appuntamenti e party come negli anni Novanta, ci é sembrata percorsa da una sottile inquietudine, ribollente sotto la glassa di abiti belli ma di fatto conservatori, di altissima qualità ma non in grado di formulare un programma estetico che contempli la meraviglia della sorpresa, la ricerca del nuovo, la dimensione dell'osare.