Dello stesso parere è stata la Corte di Cassazione che, con la sentenza in argomento, afferma che non sarebbe reato fornire informazioni false o incomplete se non influiscono sul diritto di accesso al reddito di cittadinanza.
Ai sensi di legge, chiunque nel tentativo di richiedere ottenere il Reddito di Cittadinanza presenti dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni.