Si fa riferimento in particolare alle cosiddette pensioni baby, introdotte in Italia dal Governo Rumor nel 1973, che consentivano il pensionamento con 20 anni di contributi (per le donne coniugate con 15 anni), ma anche agli Enti Locali dove bastavano 25 anni di contributi (per le donne coniugate 20 anni), all’istituzione delle pensioni sociali e a una certa benevolenza sulle concessioni delle pensioni di invalidità perché si ritenne in quel contesto storico di mantenere il consenso politico verso i partiti al Governo concedendo numerosi benefici su larga scala pensando, in tal modo, di ridurre eventuali spinte verso l’estremismo.