Il Checco di Tolo Tolo non è più quello che sogna il posto fisso:
Ai bivi tra destra o sinistra, Africa o Italia, cinismo o buonismo, Tolo Tolo tira dritto per la sua strada, si prende rischi, a volte inciampa ma si riprende subito, tra avventure rocambolesche e surreali, momenti slapstick verbali e geopolitici, naufragi che si tramutano in scene acquatiche alla Esther Williams, un personaggio femminile tosto e moderno (e che lascia Checco e lo spettatore alle prese con un dubbio, riducendo a dettaglio una questione su cui altri avrebbero costruito un film intero), e un finale che mette assieme meta-cinema, mescolanze cartoon-live action alla Mary Poppins e canzoni in stile Zecchino d'oro ma col marchio Zalone.