Tra l’altro, sottolineano i critici, lo stesso documento descrive come la Federal Bureau of Investigation abbia a sua disposizione più percorsi legali per ricavare i dati sensibili degli utenti dai più popolari strumenti di messaggistica.
Il documento, redatto congiuntamente dalla Divisione Scienza e Tecnologia e dalla Divisione di Tecnologia Operativa del bureau aveva ovviamente scatenato molte reazioni, in particolare da parte di giornalisti, attivisti dei diritti civili e critici del governo Biden, preoccupati da queste “forme di sorveglianza di massa indiscriminata”, che rischiavano (e rischiano) di violare i diritti sanciti dalla Costituzione e di generare discriminazioni e persecuzioni politiche, come avviene ad esempio in quella Cina che proprio gli USA spesso additano in tal senso come esempio negativo.