Volendo far prova di maggiore coraggio, si potrebbe pensare ad un intervento più radicale:
si tratta di una prova certificativa di un percorso che si chiude, o di una prova predittiva rispetto ai percorsi ulteriori?
ma siamo convinti che la chiave per uscire dall’attuale ambiguità consista nel separare tangibilmente una prova “di uscita”, cioè conclusiva del ciclo a tutti i fini di legge, da una prova “di ingresso”, cioè di certificazione del possesso di competenze coerenti con i percorsi che seguiranno.